Era il luglio 1994: da poco si era conclusa l’epica saga di Ken il Guerriero, quando Ushio e Tora, manga shonen scritto da Kazuhiro Fujita, fece la sua comparsa in Italia. Oggi, dopo più di vent’anni, ritorna in fumetteria con una Perfect Edition pubblicata dalla Star Comics. Si tratta di venti volumi, ognuno composto da più di 300 pagine, con una traduzione riveduta e corretta e l’aggiunta di una copertina rigida, una sovracoperta, e illustrazioni inedite a colori realizzate tra il 1990 e il 1996. Basta uno sguardo per capire come questo nuovo formato, giunto da noi in seguito alla riedizione giapponese, sia di qualità superiore ai volumetti passati, un manga da collezione che non sfigura neanche in una libreria.
La storia, e il primo volume, iniziano presentandoci Ushio Aotsuki, un ragazzo di quattordici anni che vive una vita normale nel tempio buddista di cui suo padre, Shigure, è monaco. Va a scuola, partecipa al club di disegno con miseri risultati, e ascolta le lezioni del genitore sulle antiche leggende della sua casa, storie a cui lui comunque non crede. Purtroppo, o per fortuna visto quanto può essere noiosa la vita a volte, Ushio si trova a doversi ricredere: suo padre ha ragione, i demoni, gli yokai, esistono eccome, anche se di solito non si vedono in giro. Quando Ushio, mentre si trova nel tempio, inciampa in una botola e la apre, si trova in uno scantinato dove c’è un demone dall’aspetto simile a quello di una tigre, Tora. La creatura è intrappolata lì da 500 anni per colpa di una lancia. Ovviamente il demone chiede di essere liberato, e Ushio si rifiuta, ma quando degli yokai, attirati dall’aura malvagia dell’essere, lo attaccano, si trova costretto a farsi aiutare da Tora. Quest’ultimo sconfigge i demoni, ma tenta anche di uccidere Ushio, che grazie al potere della lancia si trasforma in un samurai in grado di tenere sotto controllo l’entità. L’arma è la “lancia della bestia”, e finché Ushio ne è in possesso, Tora non può ucciderlo e mangiarlo, ed è così che comincia la strana alleanza tra i due, dove Tora farà di tutto per vendicarsi del ragazzo, ma finirà sempre con l’aiutarlo. Perché, in fondo, si nota già da subito che i due finiranno per fare amicizia, al punto che per la fine del primo volume Tora stesso si chiederà perché mai continui a preoccuparsi per il quattordicenne, e Ushio farà del suo meglio per insegnare al demone come vivere nel mondo che lo ha visto assente per 500 anni.
Sarebbe riduttivo pensare che questo sia un qualsiasi shonen fatto di battaglie e battute demenziali: Ushio e Tora è un stella che brilla nel firmamento dei manga più o meno recenti. Il tratto di Fujita, volutamente sporco e fatto da linee vorticose, è curato e pieno di dettagli, così come la storia e i personaggi, che si rifanno ai tropi classici (il protagonista adolescente, la ragazza tsundere innamorata di lui ma che mai lo confesserà all’amica dolce che ha capito tutto, il demone amico-nemico che impara ad apprezzare la compagnia del main character), e sono ben tratteggiati, sinceri, dotati di una loro dignità e non piazzati lì solo perché costretti a far andare avanti la trama. In ogni pagina c’è un’ironia quasi demenziale che va a stemperare quello che è un mix di violenza e gore, con viscere in bella vista e sangue a gradimento. Così, anche se queste prime trecento e più pagine si occupano solo di storie autoconclusive, si intravede già una linea orizzontale, e vengono messi ben in chiaro i rapporti tra i vari personaggi più importanti, lasciando nel lettore il desiderio di andare avanti anche solo per godersi i combattimenti o le battute.
–Caterina Gastaldi–
Ushio e Tora Perfect Edition #1 – Recensione
Caterina Gastaldi
- Disegni perfetti per il tipo di storia, sporchi e precisi allo stesso tempo;
- Bella definizione dei personaggi;
- Sceneggiatura e storia di qualità;
- Lo stile di disegno a un primo impatto può apparire confusionario;
- La mancanza di una linea orizzontale ben definita rende il volume autoconclusivo, e quindi rischia di non spingere a comprare gli altri;