“Queste oscure materie” è la saga fantasy letteraria di Philip Pullman, iniziata nel 1995 con “La bussola d’oro” e proseguita con “Il cannocchiale d’ambra” e “La lama sottile”. Le vicende narrate nei tre romanzi hanno per protagonista Lyra, una ragazzina particolare che prende parte ad avventure dal sapore epico, in un mondo – o meglio, in più mondi – ben diverso da quello che conosciamo.
L’autore ha da sempre mostrato interesse nel vedere trasposta la propria opera, e infatti nel 2006 la New Line Cinema si fa carico di portare sul grande schermo “La bussola d’oro” (The Golden Compass), con Chris Weitz dietro la cinepresa a dirigere un comparto di attori eccezionali: Daniel Craig viene chiamato a interpretare Lord Asriel, l’illustre scienziato; Nicole Kidman è invece la gelida signora Coulter; per la protagonista Lyra, scelgono l’allora dodicenne Dakota Blue Richards che, affacciandosi per la prima volta sul grande schermo, conquista il cuore di grandi e piccoli. E non dimentichiamoci delle (seppur minori) parti di Christopher Lee come capo del Magisterium, e di Eva Green come la strega Serafina Pekkala.
Insomma, il progetto sembra partire alla grande. Viene stanziato un budget di 180 milioni di dollari e le riprese avvengono in gran parte in Inghilterra, a Oxford, per poi spostarsi in Svizzera e Norvegia, ovviamente il tutto contornato da effetti speciali d’avanguardia, e col film girato interamente in digitale. Da alcune interviste è emerso come i produttori puntassero in alto, per la creazione di una saga cinematografica che avrebbe dovuto raccogliere milioni di fan e incassare “quanto Il Signore degli Anelli”. In realtà le aspettative vengono disilluse, per diversi motivi.
Innanzitutto gli incassi non raggiungono l’obbiettivo sperato, infatti tornano indietro solo 372 milioni di dollari. Non solo: il film viene aspramente criticato dalla Chiesa Cattolica, e si viene a creare una bizzarra situazione. A muovere le critiche non è una sola fazione schierata, bensì entrambe: anche i laici scendono in campo per lamentarsi. Prima di parlare di questo, però, è necessario fare una premessa su “Queste oscure materie”, per far comprendere a chi non lo avesse letto di cosa stiamo parlando.
LA POLVERE COME PECCATO PRIMORDIALE
L’intera saga è basata sul concetto del multiverso, di infiniti mondi paralleli che differiscono tra loro per piccoli (ma a volte significanti) dettagli, tutti collegati dalla polvere, che fluisce dall’uno all’altro in particolari situazioni. La polvere ha la caratteristica di depositarsi sulle persone una volta divenute adulte, mentre non lo fa sui bambini. Questo ha spinto Il Magisterium (l’organo religioso a capo della società) ad associare la polvere al peccato primordiale: i bambini, essendo esseri innocenti, non possono averla, mentre quando si diventa adulti e ci si fa corrompere dal male, essa si deposita. Questa almeno è la spiegazione che il Magisterium dà. In verità, da quel che si evince in seguito, quest’ordine ha semplicemente paura di perdere il suo potere e vorrebbe mettere tutta la questione a tacere.
Infatti il caso vuole che questa polvere, se trattata in maniera particolare (evito spoiler eccessivamente traumatici), sia in grado di aprire un varco tra i mondi paralleli: mondi in cui il Magisterium non esiste, altri in cui il potere è detenuto dal popolo, altri ancora in cui non esiste nemmeno la religione. Questo li sconvolge al punto da mettere in moto un sistema per impedire ciò e, per l’appunto, nascondere ogni cosa.
IL MAGISTERIUM COME LA CHIESA CATTOLICA
Molti hanno visto delle assonanze tra Magisterium e Chiesa Cattolica, che in più punti vengono descritti similmente. Hanno differenze sostanziali legate al fatto che appartengono a due mondi diversi, ma sarebbe sbagliato negare l’evidenza: Pullman voleva chiaramente stuzzicare e riferirsi alla Chiesa, al modo in cui ha trattato le ricerche scientifiche per paura di perdere l’autorità conquistata nel corso dei secoli. Il simbolo della grande M del magisterium, inoltre, è lo stesso con cui la Chiesa solitamente simboleggia la vergine Maria. E quindi è il patatrac.
LA POLEMICA DEI CATTOLICI
Le diatribe hanno inizio con l’uscita del primo libro di Pullman, “The Golden Compass”. Le leggende narrano di gruppi di cattolici che si riferiscono al romanzo come un tentativo di indottrinare i propri figli all’ateismo, e di conseguenza invitano i genitori a non comprare i libri, proibendo ai loro bambini di proseguire con la saga. Ovviamente le critiche aumentano notevolmente quando si scopre che ne sarà prodotto un kolossal, e che tutti i bambini del mondo potranno vederlo, avvicinandosi a tematiche pericolose che mettono in ridicolo l’operato della Chiesa. Anche qua abbiamo solo voci di corridoio, ma pare che gruppi cattolici abbiano sostenuto il boicottaggio del film in modo da rovinarne gli incassi, allo scopo di impedire la prosecuzione con il secondo e il terzo capitolo della trilogia.
ANCHE GLI ATEI SI LAMENTANO
Stranamente, le critiche piovono da entrambi i lati. Sì, perché se da una parte ci sono certe tematiche anti-cristiane, dall’altro è anche vero che nel film sono state ampiamente diluite, annacquate, quasi nascoste volutamente. L’idea della polvere e del potere del Magisterium è molto presente nel libro, ma solo accennato nel film, così come tutte le assonanze che possano ricondurre i due ordini alla stessa cosa. È chiaro come i produttori abbiano cercato di ridurre al minimo i riferimenti per evitare problemi, considerando le critiche già mosse al libro, ma in questo modo non hanno fatto altro che far infuriare i fan della saga, che si sono visti sparire molti dei significati del romanzo. A questo si aggiunge un colpo di grazia che non è mai stato perdonato: il taglio netto del finale. Il libro de “La bussola d’oro” termina in modo straziante, con un duro colpo che avrà fatto commuovere molti lettori, gli stessi che si saranno ritrovati quanto meno perplessi nel constatare la sua totale assenza nel film. Le giustificazioni ufficiali parlano di un tentativo di inserire un cliffhanger per insinuare la curiosità negli spettatori, ma con ogni probabilità si è trattato di un ennesimo tentativo di ripararsi dalle critiche di chi non avrebbe digerito un finale tanto “violento” spiritualmente.
NIENTE SEQUEL
I produttori, tirati per una manica dai cattolici che rimproverano le allusioni anti-cristiane e dall’altra dai fan che chiedono assoluto rispetto dell’opera originale, avranno ben pensato di togliersi dai guai, cancellando il progetto che avrebbe avuto mire più alte. Le motivazioni ufficiali rilasciate sono solo quelle economiche: il film non avrebbe guadagnato quanto ci si aspettava, così l’uscita degli altri capitoli sarebbe stata rimandata – o meglio, cancellata. E oggi possiamo dirlo con certezza, anche per altri motivi: dopo dieci anni gli attori principali, e in particolare Dakota Richards, sono invecchiati al punto da rendere necessario un re-casting troppo scomodo.
Nonostante questa serie di sfortunati eventi che ha fatto perdere le speranze ai fan desiderosi di una degna trasposizione, nel 2015 viene ufficializzato che la New Line Cinema e la Bad Wolf sono al lavoro per la creazione di una serie tv basata sulla saga, come vi avevamo annunciato in questo articolo. Lo stesso Pullman si dichiara entusiasta in un’intervista: “In anni recenti abbiamo visto come la tv abbia consentito a storie di ampio respiro – che si tratti di adattamenti come Il Trono di Spade, o di soggetti originali come I Soprano o The Wire – di restituire agli eventi narrati la giusta dimensione e profondità, lasciando loro il tempo per svilupparsi e avere il giusto impatto sul pubblico.” Le riprese dovrebbero iniziare quest’anno in Galles, e lo show dovrebbe essere pronto per il 2017. Teniamo le dita incrociate e speriamo che questa volta riescano nell’impresa, sempre molto ardua, di trovare una piena libertà espressiva e artistica in modo da rendere rispetto a questo piccolo gioiello del fantasy letterario.