Stay Away è un “contagioso” gioco di carte a tema horror, completamente made in Italy, creato dai Pendragon Game Studios grazie al supporto dei backers che ne hanno finanziato la creazione grazie a Kickstarter (sempre sia lodato). Il gioco unisce quelli che sono i miti Lovecraftiani al film “La Cosa” di John Carpenter. Per chiunque abbia visto il suddetto film, infatti, non sarà difficile trovare i punti in comune, tanto che ormai per il mio gruppo di gioco non è più “Stay Away” ma “La Cosa”.
IN ANTARTIDE SOTTO IL GHIACCIO… FORSE?
Il gioco, inizia con un preambolo narrativo, in cui viene raccontata, via radio, la follia e la morte di alcuni archeologi, dopo la scoperta di quella che sembra essere l’isola emersa di R’lyeh (la famosa città in cui riposa il grande antico Cthulhu). L’uomo alla radio è tale Jack Burton, ultimo sopravvissuto del gruppo, che prega di non mandare nessuna squadra di soccorso, e di non aprire in nessun modo lo sgabuzzino nella baracca in cui si trova. Dopo essersi piantato una pallottola in testa, la radio diviene muta. La squadra di recupero viene inviata comunque al fine di indagare su cosa sia successo e, neanche a dirlo, si tratta di voi. In seguito all’arrivo di un violento temporale, i giocatori trovano rifugio in una vecchia baracca in cui rinvengono solo cadaveri e uno sgabuzzino dal quale proviene odore di carne putrefatta. A quanto pare abbiamo trovato la prima squadra… Il punto è che non tutto è come sembra. L’entità aliena è scappata, ma non è fuggita. È Qui. È tra noi. È uno di noi.
UN CONTAGIOSO HORROR GAME
Preamboli narrativi e ambientazione a parte, il gioco in sé ha dalla sua molti lati positivi. Intanto è un prodotto con cui si possono coinvolgere da 4 a 12 giocatori, rendendolo una delle migliori scelte in caso di numero elevato di amici. La durata va dai 30 ai 90 minuti, in base ovviamente a quanti giocatori ci sono e a quanti ne riescono a comprendere il funzionamento, non tanto per le meccaniche – che sono molto, molto semplici (dando al gioco altro valore aggiunto) –, ma quanto per le interazioni tra gli utenti. È un prodotto in cui si deve parlare al fine di non finire arrostiti per caso, dando vantaggio così alla Cosa. È un gioco di bluff e deduzione, in cui se si riesce a interpretare il sorriso di un giocatore che ha appena ricevuto una carta, si è già a metà dell’opera. Il resto lo faranno le carte.
Al tavolo, dopo aver selezionato le carte (in base al numero di giocatori) si distribuiscono 4 carte Stay Away per utente, avendo la premura di includere la Cosa tra quelle da assegnare (ad es: in 4 giocatori toglierete dal mazzo 15 Stay Away più la carta della Cosa, tutte da distribuire ai giocatori). Ora vanno distribuite le carte Stay Away: TUTTI i giocatori sono umani TRANNE il giocatore con la carta Cosa. Scopo della Cosa è infettare gli umani tramite l’ausilio delle carte infetto, che SOLO LUI può scambiare. Mentre quello degli umani è bruciare la Cosa con il lanciafiamme. Gli infetti collaborano con la Cosa e devono passargli le carte infetto (al fine di permettergli di propagare l’infezione), spostarsi al tavolo e bruciare gli altri umani. Ma come funziona un turno di gioco?
UNO, DUE, TRE, LA COSA ARRIVA E CERCA TE!
Il turno di ciascun giocatore si compone sempre e solo di tre fasi:
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Pesca una carta
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Gioca o Scarta una carta
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Scambia una carta con il giocatore alla tua destra.
Tutto qui. Le carte verdi vengono usate e scartate: sono utili per scambiare carta con qualcuno, spostarsi di posto, vedere o far vedere le carte in mano a un giocatore, o per eliminare un giocatore (con l’ausilio di un lanciafiamme). Le carte marroni invece hanno effetti permanenti, come la porta sbarrata che impedisce di scambiare carte tra due giocatori o la quarantena. Le carte rosse (gli Infetto) sono prerogativa della Cosa che può solo scambiarle. Infine le carte blu impediscono che le carte verdi si realizzino, come lo “Sto Comodo” per non spostarsi di posto, o un “No Amico” che impedisce uno scambio. Quando si utilizza una carta blu, se ne pesca un’altra per rimanere sempre con quattro carte in mano.
Unica eccezione al turno normale di gioco sono le carte Panic!, diverse dalle Stay Away per il fatto che vanno pescate e usate, impedendo quindi di usare carte dalla mano e a volte di scambiare, stravolgendo spesso la situazione al tavolo. Possono comportare l’obbligo di scartare carte, di spostarsi, di scambiare. Tendono spesso a ribaltare le sorti del gioco.
Usata o scartata la carta, si procede allo Scambio, la fase in cui la Cosa può infettare un giocatore passandogli una carta infetto. Da quel momento il giocatore infetto collabora con la Cosa. Vincono gli umani se riescono a trovare la Cosa e a bruciarla, o la Cosa e i suoi infetti quando non ci sono più umani al tavolo.
LA PROVA DEL FUOCO
Con 15€ vi portate a casa un gioco del quale non vi stancherete facilmente, e che amerete sin dalle prime battute. La qualità delle illustrazioni e dei materiali sono di buona fattura, anche se consiglio di imbustare le carte in quanto le mescolerete spesso. Il gioco ogni volta è diverso, in base a chi avrete al tavolo. È anche un ottimo esercizio per imparare il linguaggio del corpo e per stimolare la memoria. 9 volte su 10 beccherete la Cosa non grazie alle carte, ma facendovi i conti su chi ha scambiato con chi, e leggendo il viso dei giocatori. Ricordo una partita in cui mi resi conto poco prima del mio turno che la Cosa aveva infettato un giocatore con il lanciafiamme che stava per farmi la pelle. Venne bruciato dal giocatore prima di lui giusto in tempo perché intercettai uno scambio di sguardi. Certo potevo anche sbagliarmi. Potevo anche essere io la Cosa. È proprio per questo che lo reputo un gioco da avere, anche per i non-giocatori. Un ottimo introduttivo, ben bilanciato e adatto a tutti. Un party game semplice, che cala gli utenti nell’atmosfera horror, e da quando l’ho acquistato non è passata una serata ludica senza “La Cosa”. Le pecche comunque non mancano: se si è in tanti il gioco può durare uno sproposito, e dato il fatto che ci si scambia spesso di posto si rischia di giocare poco o nulla. A volte, nonostante si sappia chi è la Cosa, il numero esiguo dei lanciafiamme e delle carte pescate può essere un intralcio non da poco, ma sinceramente lo considero tematico. Non stiamo giocando a Bang!, quindi ci sta anche che le possibilità di eliminare un giocatore siano minori. E voi, membri dell’isola emersa di R’llyion? Siete chi dite di essere? Bevete un Whisky e dimostratelo. O vi brucio. O vi infetto.
– Andrea Fabiano –
Recensione: Stay Away
Isola Illyon
- Sempre diverso, con ambientazione resa ottimamente
- Da 4 a 12 giocatori!
- Semplice e intuitivo
- Le partite possono andare dai 30 minuti ai 90 ma...
- ...le prime partite potrebbero durare più del dovuto!
- Si rischia di giocare poco a causa degli spostamenti al tavolo