La mostra “La Magia dell’Anello” è in corso a Milano, esposizione temporanea nei locali di WOW – Spazio Fumetto per celebrare a trecentosessanta gradi quelli che sono i fantastici universi del Professore di Oxford. Gli inviati di Illyon si sono mischiati al pubblico di un normale giorno di apertura feriale, per fornirvi una piccola anteprima di ciò che è esposto e delle impressioni che ne derivano.
Sulla rampa di scale che porta allo spazio espositivo temporaneo veniamo accolti sia da un dettagliato plastico dei Nazgul che entrano a Brea (e di Granpasso e degli Hobbit che scappano), sia dalla roboante voce di Gandalf che recita in Lingua Nera le fatali rime riguardanti l’Anello, giusto per metterci subito sull’avviso (“Nessuno aveva mai osato usare le parole di quella lingua oscura in questo luogo”).
All’interno dello spazio espositivo vero e proprio, come è giusto attendersi da un museo dedicato al fumetto, si capisce subito che i balloon e (soprattutto) le illustrazioni la fanno da padrone. Tra dipinti, oli, carboncini, tempere, schizzi in bianco e nero, stampe e chi più ne ha più ne metta, ci tuffiamo in un percorso completo della storia dell’illustrazione tolkieniana mondiale, a partire dalle riproduzioni dei disegni coi quali Tolkien stesso accompagnò i suoi primi manoscritti, passando per le sognanti illustrazioni degli anni 70, continuando con vere e proprie rarità come gli schizzi delle scene di LOTR in bianco e nero della regina Margherita II di Danimarca (allora principessa), grandissima fan del libro, a finire con le riproduzioni dei concept preparatori della Trilogia di Jackson di Alan Lee e John Howe, fino agli illustratori contemporanei alle prese con la Terra di Mezzo per i motivi più svariati. Benché i mondi di Tolkien abbiano avuto poco a che fare (e chissà perché) col mondo del fumetto e dell’animazione, nell’esposizione c’è tutto: ovviamente le tavole dei pochissimi comics basati sugli scritti di Tolkien, ma anche acetati della famosa versione a cartoni in rotoscoping di Ralph Bakshi e Saul Zaentz lasciata a metà, e curiosità come le trasposizioni radiofoniche per la BBC degli anni 60 ed i progetti più strani come l’adattamento del SdA da parte dei Beatles. Non mancano spazi per ricordare fumetti che si sono ispirati alle saghe Tolkieniane, soprattutto italiani, come le parodie “Il Signore dei Ratti” di Leo Ortolani e la saga topoliniana de “La Spada di Ghiaccio” firmata da Massimo de Vita.
L’altro grande media che fa la parte del leone nella mostra non può essere che il cinema, con l’ingombrantissima silhouette di Peter Jackson sullo sfondo. Potremo quindi rinfrescarci la memoria con locandine e schede tematiche sui sei film Jacksoniani, nonché partire per un tour esaustivo della Terra di Mezzo grazie a postazioni interattive che fanno uso di scene e spezzoni tratte direttamente dai film. I film,poi, portano con sé tutta una serie di installazioni non strettamente cinematografiche ma nate dall’immaginario collettivo seguente ai kolossal: modellini di scene dei film, dal gigantesco dell’assedio di Minas Tirith al piccolo della difesa della Tomba di Balin a Moria; riproduzioni di materiali di scena come il mefistofelico Anello, la gioielleria degli elfi, armi e materiale vario; uno spaventoso Uruk-hai a grandezza naturale, insieme ad un inquietante Gollum che si risente se provate a portargli via l’Anello; riproduzioni di vari abiti di scena tra sudari Nazgûl, vesti elfiche e tenute da Ramingo. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Interessantissimo anche il materiale letterario (da cui tutto ha origine, in fondo), che schiera edizioni inglesi originarie sotto teca, commoventi prime versioni italiane ed altri pezzi, è il caso di dirlo, da esposizione (più chicche editoriali poco conosciute come quella che avrebbe visto nel 1954 la Editrice Mondadori, interpellata dall’editore inglese, rifiutare quella che sarebbe stata la prima di tutte le traduzioni straniere del SdA perché il libro venne giudicato “troppo nordico” per il pubblico italiano. Un secondo rifiuto avvenne nel 1962. Quando si dice la lungimiranza. Nel 1967 la casa editrice Astrolabio pubblicò per prima in Italia il SdA, tradotto dall’allora appena quindicenne Vittoria Aliata di Villafranca, che redasse una traduzione così puntigliosa da essere considerata una delle più fedeli da Tolkien stesso). C’è persino uno spazio dedicato a boardgame e GdR ispirati alla Terra di Mezzo, tra i quali spiccano i moduli dell’indimenticato GiRSA, vere e proprie guide alla Terra di Mezzo, più che moduli per gioco di ruolo. Trovate tutti i nostri scatti in questo album.
A questo punto scambiamo qualche battuta con Alberto Brambilla, uno dei responsabili dell’allestimento, che si sottopone volentieri alle nostre domande:
Ciao Alberto benvenuto su Isola Illyon. Ci puoi dare qualche informazione su WOW Spazio Fumetto?
Ciao ragazzi! Ma certo: Wow Spazio Fumetto nasce su impulso della Fondazione Franco Fossati, con l’intenzione di divenire un vero e proprio Museo milanese del Fumetto. Non intendiamo però ingessarci, bensì essere un Museo nel senso moderno del termine: abbiamo uno spazio liberamente accessibile al piano terra con sale di lettura e tavoli frequentati anche da studenti universitari, più piccole installazioni temporanee (in questo periodo il piano terra ospita una mostra per Charlie Hebdo NdR), inoltre qui è scaffalata una piccola parte del nostro archivio fumettistico liberamente consultabile. A pagamento ci sono solo le varie esposizioni temporanee ospitate al piano superiore, mentre al piano interrato ospitiamo il nostro archivio, ormai abbastanza nutrito. Abbiamo anche corsi e Workshop per grandi e piccini, tenuti da professionisti del fumetto.
E l’idea di una mostra così eterogenea su JRR Tolkien come è nata? E con pezzi così originali come i disegni della regina Margherita II di Danimarca?
Riccardo Mazzoni, il nostro vicedirettore, è da sempre un estimatore di Tolkien. Abbiamo coinvolto la Società Tolkieniana e diversi altri attori del settore, e siamo molto soddisfatti del risultato. Ovviamente le illustrazioni costituiscono il nocciolo duro dell’esposizione, ma devo dire che è una mostra insolita per noi: abbiamo volutamente cercato un allestimento il più eterogeneo possibile, che spaziasse dal cinema al gioco al fumetto alla letteratura, proprio perché la particolarità dell’universo tolkieniano è stata quella di incidere negli ambiti più diversi. Per esempio abbiamo letto delle illustrazioni della regina Margherita II, abbiamo contattato l’ambasciata danese ed avuto via libera dopo qualche trattativa con l’entourage della famiglia reale. I pezzi esposti qui sono proprio gli originali.
Ringraziamo Alberto e lo staff di Wow Spazio Fumetto e vi ricordiamo che la mostra “La Magia dell’Anello” resterà aperta fino a domenica 22 marzo 2015. Che cosa state aspettando, Illyoners?
– Luca Tersigni –