Calidar In Stranger Skies è il volume introduttivo di una nuova ambientazione fantasy, frutto del genio creativo di Bruce Heard, game designer e scrittore noto agli appassionati di GdR e di Dungeons & Dragons per essere stato, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Product Manager della serie di Gazetteers (Atlanti, in Italia) con i quali veniva dettagliato il Known World, successivamente ribattezzato Mystara, ambientazione ufficiale di D&D in versione “BECMI”, o “Mentzer Edition”. Bruce Heard, oltre ad essere il project manager dell’intero progetto, aveva curato personalmente due degli Atlanti più amati della serie, I Principati di Glantri e Gli Orchi di Thar. Inoltre aveva scritto una serie di racconti, Voyages of the Princess Ark, pubblicati sulla rivista ufficiale Dragon Magazine e successivamente raccolti nel set Champions of Mystara.
Dopo una quindicina di “anni sabbatici” a seguito della bancarotta di TSR, Bruce Heard è tornato recentemente alla ribalta, cercando di riprendere in mano la sua creatura per infonderle nuova vita. Scontratosi con l’opposizione di Wizards of the Coast (detentori dei diritti sulla IP), Bruce ha dovuto rassegnarsi a dire addio a Mystara e alla Princess Ark.
Invece di abbattersi, Bruce Heard ha deciso di provare a ricreare lo stesso incantesimo ricominciando da una nuova nave, una nuova ciurma, un nuovo mondo. Dopo un finanziamento Kickstarter di notevole successo, dalle ceneri della Princess Ark è nata la Star Phoenix, guidata dal Capitano Isledemer d’Alberran all’esplorazione, tra mille avventure, del World of Calidar.
La versione recensita, disponibile sul sito DriveThruRPG, è un volume di 132 pagine a colori con copertina rigida piuttosto robusta, anche se la rilegatura sembra un tantino fragile. La carta spessa e opaca, se esteticamente può apparire meno pregiata rispetto a scelte “patinate” come quella di D&D 5.0, ha però il vantaggio di non prestare il fianco a fastidiosi riflessi, rendendo la lettura confortevole. Il layout della pagina a tre colonne e la scelta dei caratteri risulteranno familiari agli amanti dei Gazetteer ed è chiaro che quello che si ha tra le mani è una sorta di erede spirituale dalla famosa serie.
L’aspetto grafico è sobrio e piacevole, senza strafare con la spettacolarità o le pose ipercinetiche tipiche di molti prodotti moderni. La copertina di Ben Wotten è un evocativo dipinto che rappresenta egregiamente lo spirito d’avventura e meraviglia dell’ambientazione; le illustrazioni interne a matita e inchiostro di John Dollar sono di pregevole fattura. Un aspetto che vale la pena evidenziare è la cartografia. Thorfinn Tait, già noto nel web per il suo assiduo e meticoloso lavoro di remake e miglioramento delle carte geografiche di Mystara, ne è il principale artefice. Il suo lavoro è frutto di una grande passione, un atto d’amore: le sue cartine trascendono la mera cartografia, avvicinandosi all’arte e sebbene siano presenti nel libro in formato ridotto, vale la pena procurarsi le mappe ufficiali, disponibili separatamente.
Ma veniamo ora ai contenuti: Calidar In Stranger Skies si compone di due parti, un lungo racconto di quasi 50 pagine a cui segue il vero e proprio atlante dell’ambientazione. Il tutto si propone di essere “system neutral”, anche se esiste un capitolo dedicato alle conversione per il Gioco di Ruolo Pathfinder.
Il racconto In Stranger Skies introduce il vascello volante Star Phoenix e la sua ciurma. I nostri eroi vengono trasportati in questo universo da una sorta di vortice dimensionale, evento in seguito al quale si trovano rimodellati nel fisico e nella mente, incapaci di ricordare la loro provenienza e la loro precedente identità. Questo espediente narrativo ha lo scopo di indicare al Game Master la strada per importare nel setting personaggi di qualsiasi campagna, romanzo, periodo storico. Niente impedisce di immaginare, per esempio, che la Star Phoenix sia proprio la vecchia Princess Ark, con buona pace dei “Maghi” proprietari delle sue “proprietà intellettuali”. Le esplorazioni della Star Phoenix e le disavventure del suo capitano, avvincenti e di piacevole lettura, sono un pretesto per introdurre il lettore all’ambientazione, creare l’atmosfera e fornire un’idea di quali siano i temi portanti di questo universo, i suoi misteri e i suoi segreti, raggiungendo l’intento di solleticare la curiosità e la voglia di saperne di più.
Calidar Universe descrive il sistema planetario dove si svolgono le avventure della Star Phoenix. Attorno alla stella chiamata Soltan orbitano, in rigoroso ordine di distanza, i seguenti pianeti:
- Draconia, dominio dei draghi e dei Draconic Knights;
- Calidar (il cui popolo nativo, i fellfolk sono una sorta di halfling) e le sue lune Alorea, Kragdûr e Munaan, da cui provengono i coloni elfi, nani e umani;
- Lao Kwei, pianeta desertico abitato da coloni e dai resti dell’antica civiltà Kahuulkin, con la sua luna Kumoshima abitata dalla Cloud People;
- The Fringe, fascia di asteroidi e planetoidi, due dei quali abitati;
- Ghüle, pianeta-dungeon dove vivono orchi e altre razze umanoidi che notoriamente affliggono l’esistenza di qualsiasi mondo fantasy.
Citizens of the Ephemeris è una carrellata delle principali razze che abitano il sistema Soltan. Ci sono le classiche di D&D (umani, elfi, mezzelfi, nani, gnomi, i fellfolk, caratterizzati con una certa originalità anche per via delle loro inusuali abitudini di viaggiatori spaziali), gli abitanti della fascia asteroidale Caniseans e Feliseans (simili a Lupin e Rakhasta di Mystara) e gli Starfolk, misteriosi osservatori tecnologizzati che viaggiano tra le galassie.
The Divine World, forse il paragrafo con le idee più interessanti e originali, tratta i principi fisici, metafisici e magici che governano l’universo. La magia, qui, è intrecciata nel tessuto dell’esistenza stessa. Ogni mondo ha la propria riserva di magia, la World Soul, che ne influenza i fenomeni naturali e le leggi fisiche in maniera diversa e specifica per ogni pianeta. Le anime delle persone e delle divinità stesse sono estratte dalla World Soul del mondo nativo. Più un mondo è “sano”, come Calidar, più la sua anima è potente, in grado di difendersi dalle razzie dei colonizzatori e dal degrado della civiltà.
Quando una creatura muore, la sua anima torna a far parte della World Soul del suo pianeta. Alcune creature diventano servitori delle divinità. Altri ancora, responsabili di devastazioni o danni al pianeta, vengono imprigionati in una sostanza chiamata seitha che, raffinata, viene utilizzata come propellente per i viaggi spaziali.
Gli dei, in questo ecosistema magico-mistico, non sono i creatori ma vengono generati dai mortali, attingendo alla magia della World Soul, per soddisfare i loro bisogni spirituali e di protezione. Tali divinità dipendono quindi dai loro seguaci, sia per quanto riguarda il livello di potere che per il modo in cui vengono immaginati.
Chiude il capitolo una carrellata di alcune divinità di Calidar, comprendente epiteti, pantheon, centri di adorazione, simboli, nonché qualche sfiziosa abilità speciale per i fedeli e i sacerdoti.
World of Calidar inizia con una descrizione generale dei principali continenti del pianeta per poi concentrarsi sulla Great Caldera, l’unica regione veramente civilizzata (il resto del pianeta, le Dread Lands, è ancora in uno stato selvaggio e impervio all’espansione della civiltà grazie alla forza della sua World Soul). Questa regione, consistente in un enorme caldera appunto, è l’equivalente del Known World di Mystara e le nazioni in cui è suddivisa non nascondono la loro ispirazione. Per fare qualche esempio, la Magiocracy of Caldwen strizza l’occhio ai famosi Principalities of Glantri, il Kingdom of Meriath è ispirato fortemente dal Regno di Ierendi e così via.
Diamo un’occhiata da vicino alla Great Caldera attraverso questo tour guidato:
Historical Timeline è una cronologia degli eventi storici salienti del pianeta: preistoria, colonizzazione, la rivalità tra razze, la secessione delle colonie dai loro pianeti originari, fino al presente, periodo in cui la Star Phoenix fa la sua comparsa.
Kingdom of Meriath si concentra su un singolo regno: ne descrive origini, geografia, economia, forze armate, politica locale ed estera, gilde, feste e celebrazioni, nomi dei mesi e giorni della settimana. Meriath è un regno di avventurieri, cacciatori di draghi, cercatori di fama e gloria, la cui aristocrazia è formata da eroi tra i quali è stata scelta la regina stessa. Degno di nota l’aspetto chiamato Eternal Glory: fintanto che un eroe riesce a mantenersi famoso e a far parlare di sé, diventando un Epic Hero, non invecchia! Prima o poi egli potrebbe attirare l’attenzione di un patrono divino e avere la possibilità di diventare un semidio.
Segue la descrizione degli eroi della Star Phoenix (molto background, ma niente statistiche, visto che l’ambientazione è “system neutral”), di altri Eroi e Malvagi, di Gilde e Confraternite. Si tratta di uno dei capitoli più ricchi di spunti e ispirazioni per la creazione di avventure da parte del GM/DM.
Stesso discorso vale per il successivo paragrafo, City of Glorathon, affollata e frenetica capitale del Regno, curata da Ed Greenwood, game designer e autore di fama mondiale, papà dei famosi Forgotten Realms.
Creatures of Calidar dettaglia alcune delle creature uniche del setting.
System Conversion è un set di statistiche di gioco per l’utilizzo dell’ambientazione con il Gioco di Ruolo Pathfinder (e quindi, indirettamente, con D&D).
Skyships of Calidar. Il segno distintivo di quest’ambientazione sono i vascelli volanti, le avventure in cielo e tra le stelle. Ecco dunque un capitolo che descrive la storia della navigazione aerea e spaziale, le tecnologie arcane utilizzate per renderla possibile e spiega le meccaniche della navigazione atmosferica e spaziale. Le navi di Calidar sfruttano il seitha attraverso un rituale clericale per navigare nel netherworld, una sorta di mondo degli spiriti che funge da “iperspazio spirituale”. Le navi di altri pianeti utilizzano tecnologie e procedure diverse.
Al termine del volume, in Skyships of the World, abbiamo una panoramica sulle navi volanti delle principali razze. Ovviamente, come ci si può aspettare, le navi richiamano in maniera piuttosto fedele le caratteristiche dei loro creatori: se quelle elfiche sono principalmente organiche, graziose, veloci, autorigeneranti, quelle dei nani sono colossi corazzati a vapore, mentre i Draconic Knights utilizzano navi a tema “rettile” e così via. A queste descrizioni si accompagnano delle pratiche planimetrie utili per le sessioni di gioco. Il capitolo si conclude con una descrizione delle manovre di navigazione e la planimetria dell’ormai famosa Star Phoenix.
Calidar In Stranger Skies è un ottimo prodotto. Presenta un’ ambientazione vivace e coinvolgente, intrisa dello spirito di esplorazione e di avventura tipico dei GdR “old school” dei tempi migliori, presentata in una veste moderna ed ispirata. Basta una lettura per farsi coinvolgere da questo nuovo setting ed essere carpiti dalla voglia di ambientarci le proprie campagne. Il volume raccoglie nelle sue 132 pagine una vasta quantità di informazioni e spunti per il gioco. Ovviamente molti argomenti vengono affrontati in maniera sintetica, ma questo è normale per un prodotto che vuole offrire una visione d’insieme di un intero universo. Sono previsti nuovi volumi e l’autore, sul blog About Bruce Heard and New Stories ha già iniziato a sfornare approfondimenti e materiale inedito. Resti inteso che il prodotto è interamente in inglese e dunque di difficile fruizione per chi non ne abbia una buona comprensione.
–Lorenzo Santini–
Calidar In Stranger Skies – Recensione
Isola Illyon
-Avventura, esplorazione, misteri e magia: l’ambientazione appassiona e conquista;
-Ottima presentazione, aspetto grafico sobrio e azzeccato;
-Eccellente apparato cartografico;
-Ricorda piacevolmente i suoi illustri antenati, ma ha una sua spiccata personalità;
-Qualche dubbio sulla tenuta alla lunga distanza della rilegatura, che appare un po’ leggera;
-132 pagine vanno un po’ strette, aspettiamo gli approfondimenti;
-Se non conoscete una parola di inglese, non fa per voi;