Il treno per il Romics. Alcune leggende narrano sia un prototipo di locomotore a corrente elettrica che sfrutta ancora arcani sistemi di leve e stantuffi per produrre la forza lavoro necessaria per farlo partire. C’è spazio per tutti ed è sempre puntuale. Sembra una giornata come le altre fuori dalla finestra di casa mia, odora di freschezza e serenità. Mentre mi avvicino alla fiera dove mi incontrerò con il capo penso a cosa fare, quali stand visitare per primi. Ho in mente molte cose. Tutto ha inizio a trastevere, dove i primi branchi di cosplayer aspettano placidamente l’Antico Locomotore in attesa del raduno. Si fanno sempre più numerosi, conversano tra di loro con quel linguaggio così tipico della loro specie. Prima che nella mia mente parta una puntata di National Geographic sul rituale di corteggiamento e sulle loro maggiori zone migratorie vedo un treno in lontananza. Un rapido sguardo all’orologio e sorrido: sono in anticipo, cosa potrebbe andare storto?
Fiera di Roma: impressioni di ottobre.
Citazione abusata a parte, tralascerò le immani peripezie trascorse nell’invano tentativo di entrare sul mezzo (ovviamente STRACOLMO), tra improperi e poveri cristi compressi. La mia pazienza di romano maturata in anni di disservizi, ritardi e istinti omicidi ha notevolmente influito sull’approccio dell’assalto al treno, manco fosse uno spaghetti western. Col passare degli anni ho notato una sempre maggiore affluenza alla fiera, ma nulla ti fa rendere conto che sono davvero in tanti ad andarci quanto prendere il treno. Sono dappertutto, sono in mezzo a noi. Osservo in silenzio la straordinaria magia di avere qualcosa in comune con qualcuno che nemmeno conosci, di sentirti legato al mondo attraverso fili di seta invisibili, al termine dei quali ci sono tante piccole storie meravigliose.
Finalmente riesco a salire e dopo una buona mezz’ora di viaggio stipato come una sardina, giunge come salvezza divina la stazione di Fiera di Roma: un fiume di persone trabocca dal treno verso le uscite tra la gioia di chi è arrivato e di chi vede il treno svuotarsi. Bene o male è un pò come lo ricordavo: il caos, le belle donne, la gente che spinge per entrare, la cosplayer con le tettone, un clone venuto male di Lupin III, la tipa ha sedici anni, c’è Thor, mi cavo gli occhi con un trapano. Belle cose, insomma. Poco dopo arriva il boss, il volto guarnito dal suo solito sorrisone. L’ingresso della fiera è ormai prossimo, tutti sono impazienti e tra noi si parlotta distrattamente sui nomi famosi presenti in fiera. Varcati i Grandi Cancelli, ci immergiamo nel vivo della fiera come esploratori coraggiosi alla conquista di un territorio sconosciuto.
Due pellegrini nella Terra del Cosplay: le proposte della fiera.
Girovagando ci lasciamo trascinare dai suoni vivaci della manifestazione: ci sono dei ragazzi che allietano gli spettatori suonando della musica celtica con ritmo sanguigno e travolgente, tante telecamere e soprattutto banchi colmi di cibo. Decidiamo così, stimolati dal potere benefico dello zucchero, ad inoltrarci nel vivo della kermesse a caccia di nomi. Tra le varie proposte editoriali abbiamo adocchiato gli amici della Tunuè, tra le quali pubblicazioni spiccano nomi di alto spessore del calibro di Enrique Fernandez, Romics d’Oro di questa edizione, Tony Sandoval (autore di Nocturno e Il cadavere e il sofà, giusto per dare due titoli) e molti altri. Quattro passi più in là e le tinte cupe e seriose lasciano spazio a colori più vivaci con le Edizioni Dentiblù e il loro simpatico Trono di Spiedi, ora alla seconda ristampa che si propone riveduta e corretta rispetto alla precedente. Altra segnalazione importante va al Rackham Cafè, un collettivo di artisti che si propone come centro culturale di idee e progetti da condividere.
Siamo quasi soddisfatti dei vari contatti trovati (compresi Panini Comics con l’attesissimo ritorno di Wizards of Mickey) quando spunta un’altra curiosa realtà ludica: trattasi di Force of Will, un Trading Card Game fantasy dalle meccaniche molto interessanti.
At the end of the gate: conclusioni finali.
Inevitabilmente a fine giornata, tra un panino alla frittata con le cipolle e discorsi filosofici d’alta caratura su quale sia l’accostamento migliore tra nutrimento e colesterolo alto, scatta anche l’inevitabile riflessione su cosa ci abbia comunicato questa kermesse a fine giornata. Il Romics è stato un calderone di protagonisti, realtà importanti ed ospiti, ed è stato molto interessante parteciparvi anche quest’anno. Inoltre le esposizioni sono state di forte impatto, specialmente quelle dedicate ai Romics d’Oro di quest’anno.
Signori, per questa piccola grande avventura è tutto, restate sintonizzati! Avete partecipato alla fiera? Cosa ne pensate? Raccontatecelo qui sotto con un commento! Buona fortuna, avventurieri.