Torino Comics: la mascotte Pietro Miccia accoglie Illyon all’evento sotto la Mole, che quest’anno spegne 20 candeline. Che la Forza sia con noi!
Sono passati ormai vent’anni da quando la passione di un gruppo di fan del balloon e di Pavesio, storica casa editrice di fumetti della città sabauda, intraprese quella che poteva sembrare una scommessa, ovvero ospitare a Torino una fiera del settore che potesse diventare una Mostra Mercato del Fumetto di respiro nazionale. Quella scommessa si è negli anni ingrandita, inglobando altre tematiche e richiamando via via tutti gli espositori del settore più presenti a livello nazionale, fino a diventare una delle fiere più importanti e seguite d’Italia, punto di riferimento del Nord Ovest nazionale per quanto riguarda fumetto, gioco e cosplay.
Uno sguardo d’insieme
Con queste premesse i prodi redattori dell’Isola sono sbarcati, muniti di kit di sopravvivenza fantasy (razioni da viaggio, Miruvor, bussola, carta pergamena, penna d’oca, calamaio e Moment – ok, non è fantasy ma è necessario, ve l’assicuro) alla tre giorni torinese, tenutasi dall’11 al 13 aprile a Lingotto Fiere, nell’edificio già stabilimento automobilistico in pieno centro città, convertito a galleria commerciale e centro convegni. L’enorme ambiente postindustriale delle linee di montaggio Fiat, con quell’aria un po’ steampunk, contribuisce subito a calarci nell’atmosfera giusta: la suddivisione delle aree fieristiche (raddoppiate in superficie rispetto all’anno scorso) vede i padiglioni degli editori (tra i quali spiccano quelli di Pavesio e Bonelli) e delle scuole Comics insieme all’affollatissima Area Autori nella parte più vicina alle entrate, come da tradizione.
La parte centrale è occupata all’ala sinistra dall’enorme area gioco, suddivisa a sua volta in giochi da tavolo/boardgames e giochi di ruolo e circondata dagli stand degli espositori ludici. All’ala destra invece, come di consueto, padiglioni di accademie di digital graphic art e software house. Nell’area più lontana dall’entrata troviamo la parte più fracassona della fiera, ovvero i padiglioni dei cosplayer e delle associazioni fandom. Il tutto inframmezzato dagli stand dei collezionisti privati e dei rivenditori di fumetti, giochi, gadget, vestiario, tricchetracche e bombammano. Completano lo schieramento tattico le sale conferenze, necessariamente insonorizzate rispetto al resto della fiera: la grande Sala Blu, la più piccola Sala Arancio e l’enorme Sala Gialla, aperta solo in occasione della sfilata e del concorso finale cosplay. Tradizionalmente, il venerdì è il giorno meno affollato, riservato alle scolaresche e ai contatti professionali, nel quale si possono fare quattro chiacchiere con gli addetti ai lavori in santa pace; mentre sabato è il giorno di massimo afflusso, della congestione e del delirio più totale; e domenica il giorno del relax e del cazzeggio alla ricerca di quel maledetto gadget introvabile.
Con questa visuale a volo d’uccello e il nostro mantello elfico a proteggerci, tiriamo un respiro profondo prima del salto (citazione!) e ci tuffiamo nelle maree di Torino Comics.
Fumetti e Autori per tutti i gusti
La prima mutazione della marea ci porta ad arenarci nell’affollatissima Area Autori; si tratta di un’area semicircolare delimitata dai tavoli ai quali si siedono gli Autori, letteralmente assediata da fan, appassionati e semplici curiosi. Grazie all’accoglienza del personale Pavesio e alla professionalità delle premurose hostess, noi della stampa possiamo goderci tutto da un punto di osservazione privilegiato, ovvero dal centro del semicerchio formato dai tavoli, e provare ad intuire cosa possa significare per un Autore questo muro umano, composto da persone in attesa paziente del proprio turno solo per raccontarti quanto una tua storia o una tua idea lo abbiano toccato e gli siano rimasti dentro.
Vediamo avvicendarsi ai tavoli personaggi che hanno fatto la storia, il presente e il futuro del fumetto e dell’illustrazione. A pochi centimetri da noi Angelo Stano, Bepi Vigna, Barbara Baraldi, Dany Orizio, Lucio Parrillo, Yoshiyasu Tamura (uno dei più grandi mangaka viventi), Fabio Celoni e Cristiano Spadavecchia scrivono dediche, stringono mani e schizzano bozze per i fan. In questo contesto, riusciamo ad approfittare della disponibilità di Barbara Baraldi, autrice della saga di Scarlett e vecchia amica di Illyon, e di Lucio Parrillo, già illustratore di Red Sonja, Vampirella e di numerosi manuali della edizione 3.5 di D&D (uno per tutti: Eberron). Sono qui per presentare un romanzo illustrato, primo esperimento editoriale del genere per Pavesio Editore, dal titolo “Aurora – Sleeping Beauty”: la storia della classica principessa addormentata delle fiabe che, stufa di aspettare, si arma e parte alla ricerca del principe, in un ribaltamento di tutti i canoni fantasy-fiabeschi, magistralmente illustrata dal tratto potente e carnale di Parrillo. Oltre a presentarci la nuova opera, Barbara e Lucio ci raccontano dei loro inizi, delle loro ispirazioni e dei loro progetti futuri, in una lunga chiacchierata che riporteremo presto sulle pagine di Illyon, sotto forma di intervista. Nemmeno il tempo di salutare i due e ringraziarli della loro gentilezza, che abbiamo l’occasione di sederci a scambiare quattro chiacchiere con Dany Orizio, altra firma eccellente del panorama dell’illustrazione internazionale.
Con l’artista di numerose illustrazioni per Magic: The Gathering e per il gioco di carte di World of Warcraft ci confrontiamo in un’intervista a tutto campo sui suoi inizi, il lavoro con Wizards e Blizzard, le prospettive del fumetto in Italia e i suoi progetti, concretizzati nella forma di un meraviglioso portfolio organico di personaggi fantasy/vintage che Dany ha la pazienza di mostrarci uno per uno. Anche in questo caso, la dettagliata intervista sarà ospitata su queste pagine al più presto. Ci avviamo quindi verso la Sala Blu per la presentazione della serie di fantascienza bellica “Orfani”, edita dalla Bonelli e ormai giunta al sesto albo. Dopo la conferenza ci trasferiamo allo stand Bonelli dove, approfittando della disponibilità di Davide Gianfelice, disegnatore, e Franco Busatta, curatore generale, possiamo toglierci diverse curiosità riguardo questa serie dal plot così particolare: tra una considerazione sulle tematiche forti e le ispirazioni cinematografiche, tra una domanda sugli aspetti tecnici e sulla scelta del colore, apprendiamo che, udite udite, ci sarà una seconda serie di “Orfani” e si ragiona di una terza nei corridoi Bonelli. Dopo essere saltati sulla sedia alla notizia, vi rimandiamo anche qui al futuro approfondimento sotto forma di intervista al duo Gianfelice-Busatta. Mentre usciamo dallo stand ci imbattiamo in Antonella Platano, che ci conferma di essere al lavoro sui futuri albi di Dragonero, e che presto avremo l’opportunità di sentire per porle qualche domanda. Salutata Antonella, ci dirigiamo incuriositi allo stand di Cronache di Topolinia, editrice nata dalla Associazione Amici del Fumetto. Il gentilissimo Salvatore Taormina, presidente di CdT, ci spiega che la loro politica editoriale è molto semplice: appoggiare ed affiancare giovani autori e disegnatori nella loro evoluzione e creare un percorso di crescita per ognuno, ancor prima di parlare di rapporto editoriale in senso stretto: un approccio decisamente particolare e significativo. Salvatore ci mostra gentilmente una serie di tavole già chinate o appena abbozzate di progetti di questa “new wave” di giovani fumettisti. Tra di esse parodie di fumetti famosi, quali “Zavor” la parodia di Zagor, e serie originali come il fantasy “Cronache del Ghiaccio” di Zaccagnino e Cacciatore, che appare a strisce sulla rivista mensile dell’editrice, Cronaca Comics. Un progetto interessantissimo è quello delle “Neurofiabe”, da un’idea della fumettista Francesca “Kaisy” Vivaldi, secondo la quale in un futuro fantascientifico cyberpunk la realtà virtuale si è evoluta a tal punto da costituire una vera e propria seconda realtà. Realtà vissuta da una serie di ragazze a vario titolo reiette dalla società e che diventeranno vere e proprie alter ego di eroine fiabesche classiche come Biancaneve, trovando nella vita digitale una via di evasione dal loro squallido presente. Anche qui ci aspetterà in futuro una bella chiacchierata con la disegnatrice riguardo a questo gustoso progetto che dovrebbe uscire sotto forma di vera e propria serie di albi.
Hardware e Software
Per disintossicarci dall’indigestione fumettistica, facciamo un momento tappa nella sezione Hi-Tech della fiera dove curiosiamo tra i tavoli di Event Horizon, curioso esperimento di creazione di un videogame fantascientifico “open source”, che vede il contributo attivo di più di 600 persone esterne con illustrazioni, modifiche all’engine di gioco e semplici consigli al team sviluppatore. Più avanti, ci accoglie lo stand di iMasterArt, Accademia per il training avanzato nel campo dell’illustrazione digitale e della grafica computerizzata per l’industria videoludica e cinematografica principalmente, con sedi a Torino e Milano, e attualmente in forte espansione. Chiacchieriamo con Marco Natale, digital artist e uno dei fondatori dell’Accademia, e apprendiamo che ritengono di aver sviluppato internamente competenze grafiche sufficienti per diventare loro stessi sviluppatori di videogiochi, tanto che Marco ci informa che sono attivamente alla ricerca dei profili mancanti, come i programmatori di linguaggio macchina. La nascita di una nuova Software House tutta italiana, per di più rivolta fortemente a produzioni fantasy e fantascientifiche come da tradizione iMasterArt, è di quelle che risvegliano all’istante dall’assopimento postprandiale, ragion per cui ci ripromettiamo di rimanere in contatto con Marco e il suo staff per ulteriori aggiornamenti al riguardo.
Homo Ludens
Tradizionalmente, la Fiera del capoluogo piemontese è sbilanciata verso il lato Comics, e non potrebbe essere altrimenti. La tenacia degli addetti ai lavori e dei semplici appassionati però riesce a tenere sugli scudi anche la sezione dei giochi da tavolo e di ruolo. L’area nella quale ci si può sedere ai tavoli per gustarsi una bella giocata su un tabellone o una bella sessione GdR è semplicemente enorme e sempre affollata, anche grazie all’organizzazione dei ragazzi della Gilda del Grifone, la più grande associazione ludica e ruolistica di Torino. I ragazzi della Gilda sono sempre pronti, aperti a fornire spiegazioni e a trovare un tavolo dove anche l’esordiente più totale può divertirsi a giocare colle avventure fornite dai master del Grifone e venire così in contatto col mondo del gioco da tavolo e del GdR, validamente supportati dagli espositori del settore, posti coi loro stand a pochi metri dai tavoli di gioco. Così efficienti che il presidente della Gilda, Davide Rospi, ci informa che Torino Comics è stata nel 2013 la fiera di settore nella quale si sono registrati più passaggi ai tavoli da gioco a livello nazionale. Date queste premesse, ci appostiamo come i più tenaci degli gnoll ranger in zona, e in breve tempo cadono nelle nostre tagliole Gionata Dal Farra, titolare dell’editrice GdR e rivendita Jolly Troll di Ivrea, detentore dei diritti del sistema per GdR Savage Worlds ed editore di numerose ambientazioni, e Edoardo Dalla Via, autore dell’ambientazione fantasy Enascentia per lo stesso sistema di gioco. Con loro parliamo della difficoltà, esposta da Gionata, del mercato ruolistico in Italia e soprattutto della difficoltà di trovare nuovi adepti del GdR tra i giovani, alla luce anche dei costi mediamente elevati dei manuali di sistemi di gioco entry-level; e della conseguente volontà di puntare su Savage Worlds, di diversificare le ambientazioni e il materiale per questo sistema gdr veloce ed easy-to-play ma senza sacrificare troppo la profondità dell’interpretazione. Sviluppare un sistema entry-level di grande diffusione a prezzi decisamente abbordabili per un target giovane è l’obiettivo. In questa chiave si legge l’uscita dell’ambientazione “Enascentia” di Edoardo, padovano trapiantato a Firenze e master da una vita. Si tratta di un’ambientazione fantasy con elementi originali molto spiccati: dall’ambientazione stessa, un mondo nel quale non si nasce ma si “appare” già formati e non si muore di vecchiaia, a tutto il sistema idealistico e di “Vie” filosofiche nato intorno a questa realtà fantastica. Si passa quindi al sistema di “classi” e “razze” (necessariamente tra virgolette, trattandosi di Savage Worlds) in qualche modo riconducibili ai classici del GdR fantasy ma dagli spunti interpretativi davvero originali. Di tutto questo Edoardo ci fornisce una versione tangibile, masterizzando in prima persona una sessione demo alla quale partecipiamo, davvero veloce, easy e divertente, ma allo stesso tempo capace di far intuire le possibilità interpretative dell’Ambientazione. Il buon Gionata dapprima tentenna, poi si lascia sfuggire che il riscontro commerciale come premessa appare eccezionale. Giusto il tempo di salutare Luca Strati, fumettista, attualmente al lavoro su un GdR ispirato a Word of Mist di Savio Pagano come illustratore, e del quale torneremo sulle pagine di Illyon, che partiamo per l’ultima tappa del nostro viaggio.
Cosa mi metto oggi?
Eccoci alla parte più fracassona e spensierata della Fiera, l’area dei padiglioni cosplay e fandom. Il cuore è la Sci-Fi Experience, serie di stand dedicati all’immaginario fantascientifico, da Star Wars alla USS Arecibo di Star Trek, da Knight Rider a Battlestar Galactica è tutto un tripudio di modellini della Battaglia di Hoth, di assaltatori imperiali in tenuta da combattimento, di attendenti in mini vintage anni ‘60 modello Uhura, di lucidi Cyloni in assetto da guerra, di orrendi Visitors e chi più ne ha più ne metta.
In ognuno di questi stand si può partecipare ad un’esperienza interattiva, basata principalmente su videogames ma non solo, che ci immerge nell’universo espanso di riferimento. Anche il lato fantasy è rappresentato da un nutrito manipolo di appassionati. C’è lo stand di Sentieri Tolkieniani, con elfe e Raminghi in completa tenuta, sempre presenti alla rassegna sabauda; ecco il padiglione di GOT, dove incontriamo Arya, Melisandre, Robb, Tyrion e Sansa, e dove abbiamo la possibilità di fare una foto sul mitico Trono di Spade dietro pagamento facoltativo di un piccolissimo obolo, giusto per non incorrere nelle ire di Khal Drogo e dell’Estraneo lì vicino! Una menzione speciale per la Umbrella Italian Division, sempre professionali ed estremamente cinematografici nelle loro performance live tra spaventosi zombi sfuggiti al controllo, reparti di disinfezione pesante nerovestiti, elicotteri in scala uno a uno, Jill Valentine armate di tutto punto e scienziati pazzoidi: insomma, questi ragazzi fanno le cose in grande. Altra menzione speciale per i ragazzi di Jedi Generation, che hanno trasformato la passione per Star Wars in un’arte marziale coreografata davvero spettacolare da vedersi, con tanto di spade laser infrangibili. Al netto dei poteri della Forza, sembrava di trovarsi davanti davvero Darth Maul e Obi Wan che volteggiavano con la grazia letale tipica dei Jedi. L’applicazione necessaria è quella di una vera e propria arte marziale dal punto di vista dell’allenamento, con tanto di gerarchia fatta di inquietanti Sith, venerabili maestri Jedi ed inesperti Padawan. Ultima menzione per il parco automobili che dà sempre delle soddisfazioni, con repliche perfette (interni compresi) della DeLorean di Ritorno al Futuro, di K.I.T.T. di Supercar, di Herbie il maggiolino ed una fantastica e originale Cadillac d’epoca.
Sperando di non aver dimenticato nessuno, consapevoli in tal caso di andare incontro a colpi di spada, ascia, spada laser, folgoratore, morsi, frecce, e quant’altro, assistiamo alla sfilata finale del cosplay e ci trasciniamo fuori da Torino Comics, dandovi appuntamento agli approfondimenti nelle prossime settimane, e a To Comics 2015 per nuove, mirabolanti avventure!
– Luca Tersigni –