Quali consigli perché il Play By Chat possa diventare un hobby più sano e meglio fruito dai suoi stessi giocatori? Scopriamolo!
Dopo aver affrontato gli aspetti più POSITIVI del Play By Chat (o, di seguito, PbC), ed averne delineato anche i possibili aspetti NEGATIVI, e dopo avervi quindi portati dal Paradiso all’Inferno di quest’hobby, ecco che molto magnanimamente vi conduciamo “a riveder le stelle” (l’ho ideato io, giuro!) e vi portiamo in Purgatorio per lasciarvici. No, non perché siamo cattivi, ma perché, com’è giusto che sia, una volta elencati i pro ed i contro del PbC, ora sta a voi scegliere come approcciarvi a questo passatempo, e se lasciarvi risucchiare al punto da rinunciare anche alla vostra vita sociale oppure coglierne quanto di buono hanno da offrire senza però eccedere.
Moderazione, per favore. Siate sempre moderati.
E nel Purgatorio di questo terzo appuntamento (e, per adesso, l’ultimo: lo sapete che vanno di moda le trilogie!) andiamo ad elencare una serie di elementi che possono giovare sia a chi si approccia a quest’hobby, sia a chi quest’hobby lo “gestisce” perché altri ci si divertano: quindi, ecco alcuni consigli per gli Utenti e per i Gestori (o Amministratori o DM o Fati o altro titolo onorifico) così da cercare di risollevare un passatempo che negli ultimi due anni circa ha segnalato un certo calo da parte degli affezionati.
Partiamo dai consigli ai giocatori.
In primo luogo, si deve avere ben chiara la regola principe, quella più importante, quella più fondamentale di tutto l’universo (video)ludico: è solo un dannatissimo, maledettissimo per quanto divertentissimo passatempo!
È fondamentale, difatti, non prendersi e non prenderlo sul serio: non perché non si debba giocare secondo la giusta attenzione o nel rispetto delle regole o ancora senza un certo impegno, bensì perché è un gioco e deve restare tale.
Nulla di ciò che accade nel sito, da azioni tese a scoraggiarvi a quelle che sono palesemente a danno del vostro personaggio, è reale: nulla. Fare punti esperienza non vi renderà persone migliori nella vita fuori dalla vostra stanza/ufficio, né aver dimostrato che ne sapete più di altri a livello regolamentare o di ambientazione è un criterio con cui misurare il vostro ego, al di là di mera soddisfazione personale, un po’ come ricordarsi la formazione della Juventus dei cinque scudetti di fila degli anni ’30-’35: si, dimostra che siete appassionati, ma non vi rende persone ganze o migliori.
Quindi, quando vi accorgete che iniziate a prendere sul serio gli sgarbi che avete subito da parte di un altro giocatore o da parte dello staff, o che giocare una sera, da soli, in una stanza, isolati dal mondo, da amici, parenti e fidanzati/e, è più divertente che uscire la sera o vi inizia ad appagare maggiormente, smettete di collegarvi e, per citare la mia vecchia land quando si voleva invitare qualcuno ad abbandonare il gioco, trovate “il tasto del logout (che) è in basso a destra”.
Solo quando, una volta sloggati e dopo aver smesso di giocare per un giorno o due, inizierete a sentire un senso di disagio e di apatia, uniti ad un inspiegabile nervosismo, avrete davvero comprensione di quanto siate rimasti legati a quel mondo.
Il consiglio? Giocate poco per volta, evitate di legarvi troppo alle persone con le quali giocate e, per quanto farsi amicizie su un PbC non sia certo un male, cercate di mantenere sempre distinti il ciò che accade nella land (ON) da ciò che accade fuori dalla land (OFF): se siete amici in vita reale, o lo siete diventati grazie ad un PbC (in Real, come si usa dire), non siete certo chiamati a diventarlo per forza nel sito; sia perché questo potrebbe integrare un comportamento di metagame, ovunque punibile (si spera! Vedi più in basso), sia perché vi espone a prendere sul personale da quel momento in poi ogni cosa che accadrà (“hanno bannato il mio amico! Allora smetto di giocare!” oppure “il PG Tizia ha ucciso il PG della mia amica! Alla prima occasione gliela faccio pagare!” e così via) il che è sbagliato.
Secondo consiglio, direttamente connesso a quello di cui sopra: il tempo che dedicate ad una land Online. Da player quali siete, ad eccezione dei casi in cui siete chiamati a gestire una gilda/corporazione, non possedete responsabilità alcuna (e già chi gestisce non è che abbia responsabilità penali se non si collega, quindi fatevi due conti…) ergo nessuno morirà se una sera non potete collegarvi o se non potete trascorrere più di un paio d’ore al pc per giocare/organizzare il gioco della compagnia/chiacchierare tra un invio e l’altro. Ho visto persone rientrare di corsa andando a 140 all’ora sul bagnato perché di li a mezz’ora avrebbero dovuto essere collegati al pc per partecipare ad una quest importantissima ed imprecare verso tutte le divinità esistenti e fantasy concepite per eventuali rallentamenti, incidenti, parenti che li hanno trattenuti più dell’ora prevista a pranzo: a parte la sicurezza sulla strada ed i danni che potete fare a voi ed a terzi (chè, finchè si tratta di voi, ad un certo punto transeat, ma se coinvolgete un povero diavolo che torna a casa non è davvero bello), si torna alla regola aurea: è un gioco. Se ce la fate bene, altrimenti pazienza, non succede nulla di vitale; viceversa, rischiate che qualcuno vada a raccogliere le vostre ossa per la strada, o dopo che siete finiti oltre un guard-rail: e, credetemi, QUELLA sarà la vostra ultima avventura.
No, non c’è un incantesimo di resurrezione previsto: siete morti sul serio.
Terzo consiglio fondamentale: giocate per divertirvi. Il PbC vi permetterà di togliervi grandi soddisfazioni, di imparare a padroneggiare meglio la lingua italiana perché, al di là di casi patologici di persone che scrivono “verbare”, intendendo “parlare”, o peggio ancora “verbia” come terza persona singolare, o che si inventano un qualsivoglia neologismo da-far-passare-per-termine-arcaico-perché-“fa-figo”, di regola, si diceva, chi gioca ad un PbC ha una buona padronanza della lingua: vuoi perché le azioni, descritte, devono essere chiare e precise, vuoi perché si prova un senso di soddisfazione nello scrivere bene per descrivere bene, vuoi perché si è lontani dal linguaggio spesso bimbominkiesco fatto di “K” e di “cioè” che abbonda sui social network; inoltre giocare in una land comporta conoscere –sempre, di regola- i manuali: quindi, leggerli, studiarli, memorizzarli e questo esercizio non può che essere un bene: se da un lato è abbastanza probabile che l’abuso di internet alla lunga ottunda le capacità cognitive e di memorizzazione a favore di quelle visive-concettuali (è più facile memorizzare un concetto semplificato nel gergo comune che studiarlo nella sua sia pur difficile interezza da un testo), dall’altro giocare a queste condizioni migliora parecchio la propria memoria e, magari, stimola anche il piacere di leggere, che male non fa mai.
Inoltre, di solito chi gioca di ruolo – cartaceo, live, PbC- di solito è un buon lettore di romanzi e questo viene messo in pratica quando situazioni, spunti, idee, vengono trasferiti nel proprio gioco attivo, nel background del proprio personaggio o nelle descrizioni. Ah, ovviamente nel medioevo fantasy espressioni come “Ok” sono da evitare, così come l’uso eccessivo del “tu”.
Ultimo consiglio: lo staff NON è un nemico. Si, non mancano casi di staffer incompetenti o con la sindrome della primadonna o, peggio ancora, incapaci di accogliere un consiglio o una critica costruttiva. Ma qui parliamo di grandi numeri, non di particolarismi (e sono certo che, come me, alcuni di voi potrebbero farne): e i grandi numeri dicono che le land vengono gestite da persone appassionate, non retribuite, che sacrificano del tempo perché altri si divertano. Quindi, ricordate che uno staffer può avere il giorno in cui gli girano i dadi, il giorno in cui ha Selune storta, o soltanto, per una volta, vi risponde male senza un altro motivo preciso: può anche darsi che ciò accada perché siete stati un pelino insistenti o, peggio, domandiate qualcosa di cui già è stata data risposta, a voi stessi o a terze persone, e di cui c’è traccia nei forum. Non arrabbiatevi con un Master/Fato/Gestore di turno, ma cercate di comprendere che voi siete “uno”, ma per lo staff siete “tanti”.
E, proprio perché è un hobby e non retribuito, se anche uno di loro impazzisse e vi buttasse fuori, alla fine non ci avete perso nulla, salvo il vostro tempo. Di Sheldon Cooper e del suo struzzo rapito in World of Warcraft abbiamo già parlato. Se vi arrabbiate per questo, seguite la regola aurea e smettete di giocare: e, magari, scaricate le vostre energie in un romanzo, in un racconto: magari ne verrà fuori qualcosa di più di un modo per esorcizzare la perdita del vostro personaggio di ventordicesimo livello guerriero/mago/chierico/divinità Mezz’elfo/Mezzo Drago/Mezzo Celestiale/Mezzo Licantropo/ Mezzo Mezzo e vi scoprirete scrittori di successo in grado di portare le vostre esperienze ludiche fuori di una “realtà” comunque chiusa qual è un sito online.
Passiamo ai gestori.
La prima regola per voi è la stessa che per gli utenti: è solo un gioco! Un dannatissimo, dispendiosissimo di tempo, divertentissimo, stancante gioco. Ergo NULLA è importante, di quello che accade dentro o fuori dalla land. La vita vera è un’altra.
Ciò premesso, potrei anche non aggiungere altro, eppure devo.
La seconda regola è più complessa da comprendere, e qui si fa appello alla maturità di chi gestisce: senza l’utenza, lo staff non esiste; non esiste la land, non esiste gioco, non esiste nemmeno (l’esigenza di) un corpo DM. Ciò perché ci si ricordi che se l’utenza viene maltrattata, dagli oggi e dagli domani, lo Staff riceverà dalla suddetta utenza un “ciucciati il calzino” di epica memoria e quest’ultima migrerà altrove o smetterà definitivamente di giocare: e non solo avrete sprecato tempo ed energie senza un risultato concreto, ma avrete anche rovinato il passatempo a chi amava quest’hobby, facendogli passare la voglia. Anche qui, potrei elencare un gozziliardo di persone che, per contrasti con quello o quell’altro staff, hanno smesso di giocare alle land.
Terza regola: siate aperti alle critiche costruttive. Se un utente, col quale pure lo Staff ha avuto contrasti (chi la vuol capire la capisce) , spende del tempo per scrivere un dettagliato papiro in cui enuncia ciò che va e ciò che non va, è probabile che, al di là di qualche intento maligno, ci sia davvero una critica costruttiva, specie quando le stesse idee serpeggiano da un bel po’ di tempo e solo alla spicciolata qualcuno le ha enunciate.
In buona sostanza, se lo Staff riceve determinate lamentele e queste appaiono sensate nelle motivazioni, indipendentemente dalla persona che le ha espresse, si ha il dovere di prenderle per buone: ho verificato con mano che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Quarta regola: risolvete i problemi fuori dalla land. Se vedete che un certo feeling non c’è, è inutile fare i separati in casa, prima o poi deflagrerete e sarà la land ad esplodere: consigliate agli utenti in questione di valutare la possibilità di giocare su altro sito identico e, previo accordo con i gestori di altra land, fategli convertire il personaggio pari-pari, e lo stesso valga per chi non si trovi bene su una certa land ma non voglia perdere l’occasione di giocare con chi potrebbe migrare. E’ un consiglio, una possibilità: le land online sono una grande risorsa ed un comune parco giochi: è importante che si sia aperti anche a cose nuove ed alle sperimentazioni.
E’ prettamente inutile far finta di nulla: nelle land online, se si creano determinate antipatie, sono dure a morire.
Quinta ed ultima regola: investite su voi stessi. Se gestire un PbC è ciò che vi piace, senza eccedere il numero di ore che gli dedicate in maniera sana e moderata, cercate di migliorare: dedicatevi all’utenza, non a voi stessi od al vostro personaggio, perché gestire una land implica responsabilità; migliorate le conoscenze del regolamento, confrontatevi con altri staffer e datevi tutti una mano senza lasciare che il lavoro venga ad essere scaricato su quei soliti due o tre in seno allo staff che , vuoi per velocità, vuoi per competenze, sono i “migliori”: se ne abusate, anche loro prima o poi esploderanno o inizieranno a pensare che la land gravi solo sulle loro spalle ed inizieranno a comportarsi di conseguenza.
Questi sono i nostri suggerimenti, figli di personali valutazioni. Ma voi, ragazzi, che cosa ne pensate? Quali consigli per rendere sempre più sano e meglio gestito questo passatempo? Raccontatevi, su, su! Non siate timidi.
–Leo d’Amato–