Molti di voi si saranno posti di sicuro questa domanda ma nessuno si sarà risposto con sicurezza: che cos’è un articolo fantasy? Le Golden Rule per riconoscerli!
Girovagando per il web, mi sono accorto che inserendo la parola fantasy in un qualsiasi motore di ricerca, oltre al sito sul quale voi siete inciampati e ad innumerevoli notizie su rilasci di nuove edizioni di Final Fantasy, remake, sequel e prequel, c’è poco altro. Tutto questo, oltre a rendermi sempre più nervoso, non fa altro che dissuadermi dalla meta: trovare notizie fantasy. Vogliamo parlare di posti in cui cerchi il fantasy e trovi la recensione di Natale a Miami di De Sica, che l’unica cosa fantasy in tutto il film sono le tette di Vanessa Hessler, che in digitale rendono meglio del drago di Dragonheart (e non me ne vogliano gli affezionati, sono un fan anche io!)? In genere, comunque, il connubio più gettonato è quello fra Fantasy e porche.
Avete presente una tipica ricerca immagini su Google con tag “fantasy”? Quelli che vedete sono due tipici risultati di una ricerca del genere! Allora credete che io stia affermando che gran parte degli articoli fantasy parlino di porche? Non solo, ma potrete controllare anche dalla cronologia della nostra isola, che molti articoli fanno riferimento a donnacce fantasy o porno legato al genere. Si sa che un pelo di Gnoll tira più di un carro di buoi, ma ci piace ricordarlo spesso. Anche molti dei film e delle serie serie TV, oltre che molta della narrativa del genere, fanno riferimento a sesso ed affini (che sia legato a giochi di potere o semplicemente a giochi erotici, ma non sta a noi giudicare questo), il che fa pensare ad un’attitudine particolare del trend che richiami molto l’erotico o comunque abbia uno stretto legame con questa sfera. Ci sarebbe da andare a scavare a fondo, per scoprire quanto questo sia legato ad una questione di mercato o alle deviazioni mentali che il fantasy può produrre, ma possiamo asserire che la prima golden rule di un articolo fantasy sia: Fantasy e Porche.
Continuando a setacciare la rete ed il trend generale degli articoli e del linguaggio usato, si potrebbe affermare tranquillamente che la seconda golden rule da seguire per un articolo fantasy sia: il fatto che un articolo può trattare spesso il medieval fantasy non significa che bisogna trattare l’articolo con una sintassi tardo seicentesca. Per essere precisi, estenderei questa regola non soltanto alla stesura di un articolo ma anche al giocatore medio di un GDR con ambientazione Fantasy. Uso di coniugazioni verbali improbabili, descrizioni di paesaggi o ambienti che ad incastrarli in una lettura qualsiasi di un testo poetico del barocco si farebbe fatica a riconoscere, sproloqui per descrivere il proprio personaggio che si scosta i capelli dal viso, e potrei continuare all’infinito con inutilità del genere. Il fatto che tu stia parlando di fantasy non fa di te un autore di best seller oppure uno scrittore eletto da chissà quale scintilla divina. Se scrivi “meretrice” al posto di “puttana”, sempre di una puttana stai parlando .
Ancora parlando di cosa un articolo fantasy dovrebbe contenere, si arriva al concetto cardine di un pezzo di questo genere o di un articolo in sé: trattare la notizia con accuratezza e, soprattutto, con un riscontro personale. Un articolo fantasy per sua natura è difficilmente un articolo di pura informazione. È importante quindi stimolare il lettore e la sua libertà di opinione a riguardo, perché è ciò che un lettore di fantasy medio cerca e dovrebbe trovare in un qualsiasi articolo fantasy. Descrivere un libro in modo didascalico, parlare di un album di musica a tematiche fantasy andando semplicemente ad analizzare la canzone strumentalmente, trascurando ciò che rievoca la fantasia o il contenuto intrinseco di una canzone, va automaticamente a rompere l’atmosfera che invece è ciò che il fantasy vuole creare. La terza golden rule quindi, potrebbe essere: quando scrivi un articolo fantasy, prima inizia a pensare fantasy!
Come qualche lettore arguto avrà di certo notato, è veramente difficile riuscire a non andare off Topic parlando di fantasy. In un mondo che affida la sua conoscenza ad un semplice click, voglio rimandare alla descrizione di Fantasy di Wikipedia Italia:
“Il fantasy (termine mutuato dalla lingua inglese) è un genere letterario sviluppatosi dalla seconda metà dell’Ottocento, i cui elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l’immaginazione, l’allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale. In questo filone rientrano quelle storie di letteratura fantastica in cui gli elementi fantastici non vengono spiegati in maniera scientifica.”
Prendendo come postulato un affermazione del genere (ammettendo che non lo sia assolutamente o che invece lo sia per davvero, insomma, con un po’ di immaginazione, il che rende anche quest’affermazione qualcosa di fantasy!), cosa determina che Il Signore degli Anelli sia fantasy ed un prodotto come X-Men invece non lo sia? Qual è il reale limite di un testo, un film, un fumetto, un videogioco che lo rende fantasy o meno? È un paradosso ma, a mio parere, il limite stesso fra il fantasy ed il “non fantasy” è la fantasia in sé. Ed eccoci alla nascita dei sottogeneri (ovvio, come in ogni cosa, che la piega consequenziale della cosa sia questa, il che rimarca il concetto che il limite sia quello stesso dell’immaginazione e della “tolleranza” del lettore/player o chi per esso), come il Medieval Fantasy, l’Urban Fantasy ed altre categorizzazioni del genere. La quarta Golden Rule dell’articolo fantasy è dunque: Non è fantasy ciò che è Fantasy, ma è fantasy ciò che è Fantasy! Nel giocare, nel leggere, nel guardare, il primo gioco è quello dell’immaginazione, ma vediamo di non esagerare e buttare in mezzo porcate cinematografiche solo per accumulare click senza senso, perché questo non è fantasy nemmeno per il cazzo!
Si può parlare di fantasy in tanti modi ed in tante lingue, cogliendo le notizie e giocandoci, semplicemente rimescolando le carte in gioco e tirando fuori qualcosa di nuovo, oppure qualcosa che guardi al passato ma senza nostalgia, facendo tesoro del vecchio per portare nuova linfa vitale al genere. Questa è l’unica regola che rende il Fantasy immortale, la capacità di rigenerarsi dalle sue ceneri (come questa fantasy fenice che vedete di lato alla didascalia) e tornare nuovo.
Il Fantasy non morirà mai.
– Antonio Sansone –