Lucilla soffre di allucinazioni fin da piccola, allucinazioni che la portano ad essere ritenuta quasi folle dallo stesso padre, allucinazioni che la porteranno “Oltre i Confini”…
Oltre i confini – Il tocco degli Spiriti Antichi di Noemi Gastaldi narra la storia di Lucilla, una ragazzina che convive fin da piccola con strane visioni che con il tempo nasconderà anche alla sua famiglia, che la crede pazza. Arrivata ad un’età adulta, l’idea fissa per una ragazza di cui è innamorata fin dall’adolescenza la spingerà a confrontarsi con una realtà ben diversa, vite parallele che si alternano tra il mondo reale e quello dei sogni, immaginario, una realtà “oltre i confini”. Sarà proprio durante questi viaggi che incontrerà nuovi volti, rivedrà la sua amata, che porta il nome di Fantasy, e sarà spettatrice e protagonista di storie che si intrecceranno tra loro, fino a renderla una delle “prescelte” in grado di strappare quel velo sottile che divide i due mondi paralleli, che “vivono” in un apparente equilibrio, assistendo così ad una battaglia che porterà gli Spiriti Antichi in lotta l’uno contro l’altro.
La storia è raccontata nei minimi dettagli dall’autrice, e l’ho trovata molto particolare in quanto affronta un tema che mi ha sempre affascinato come lettrice, ovvero, il mondo dei sogni. Un luogo visitato da tutti ma che non tutti riescono a raggiungere soltanto volendolo, una realtà immaginaria che si contrappone a quella reale, quotidiana, in cui Lucilla spesso cercherà di addentrarsi per ritrovare la ragazza di cui è innamorata. Tutto si svolge in varie fasi che alternano ad intermittenza le storie dei vari personaggi che animano il mondo concreto, fatto di quotidianità e grigiori della vita, e quello oltre i confini guidato dagli Spiriti Antichi, adornato da paesaggi da favola, con spiagge incontaminate, colori vivi ed intensi, scenari che vengono descritti in maniera eccelsa dalla stessa autrice, dettagli che non lasciano nulla al caso e che sembrano prendere vita ad ogni parola. Nonostante abbia faticato inizialmente ad entrare nella storia, proprio per l’alternanza con la quale i protagonisti prendevano vita, quasi confondendo la linearità, ho apprezzato in maniera singolare il “ruolo” che, nel modo irreale è stato dato agli animali che lo popolano. Falene, cigni, lupi, orche e farfalle che a contatto con “l’umano” provocano una simbiosi talmente forte da far innescare un processo di ibridazione, che fa in modo che la natura intrinseca dell’umano venga fuori e predomini nel mondo oltre i confini, assumendone non solo le sembianze, ma l’istinto, l’atteggiamento e la reale natura. Un processo di evoluzione che dura il tempo necessario per permettere al protagonista di elevarsi ad una conoscenza di ciò che alberga dentro di sé, e che solo nel mondo oltre i confini riesce a mostrarsi.
Non nascondo di aver collegato queste descrizioni relative a culture del fantastico e della tradizione, che vedevano gli animali come spiriti guida o dei totem per gli uomini, in grado di aiutarli a vivere, intervenendo come messaggeri del Grande Spirito, diventando poi gli spiriti protettori di quella persona, infondendogli le loro doti quali la forza, la saggezza, e l’agilità. Da appassionata di storie mistiche, esoterismo e di spiriti guida, non ho potuto fare a meno di menzionarlo. Ritornando a Lucilla ed al suo destino di Viator (definita così la figura di colui o colei che può passare a proprio piacimento da una faccia della realtà all’altra), il lettore nel corso degli eventi si renderà conto di come l’evoluzione della protagonista si rivelerà un po’ alla volta, sia nell’affrontare le proprie visioni, sia nell’amore incondizionato che prova per Fantasy, oltre che nel misurarsi in una lotta finale della quale non vi anticipo nulla. Il finale forse è un po’ troppo frettoloso, ed alcuni protagonisti dovevano essere sviluppati diversamente, ma ciò non toglie la bravura della scrittrice nel descrivere con maestria il mondo onirico e renderlo quasi “palpabile” e “vivibile”.
“Nessuno può conoscere quello che è stato, quello che è, e quello che sarà…”, una frase che mi ha colpita molto e che credo si addica anche alla realtà che viviamo quotidianamente, una frase che vi lascio per augurarvi una buona lettura.
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-Maria Carotenuto-